In questa sezione raccogliamo i vostri commenti e le vostre domande, a cui cerchiamo di dare una risposta esaustiva.
Questa è la frase che i conducenti di veicoli elettrici si sentono dire più spesso. Chi lo dice evidentemente non considera che se la benzina, invece di venire bruciata nei nostri veicoli, venisse bruciata in centrali per la produzione di elettricità, e questa elettricità venisse a sua volta utilizzata per far viaggiare automobili elettriche, l'impatto ambientale sarebbe nettamente inferiore! Infatti il rendimento delle centrali a combustibili fossili è 3 volte superiore al rendimento dei motori delle automobili, perché il regime di rotazione è sempre ottimale, e inoltre il calore sviluppato può venire utilizzato per azionare turbine a vapore, e per riscaldare interi quartieri!
Inoltre il fatto che le batterie sono sempre più capienti permette ai veicoli elettrici di immagazinare l'energia prodotta dagli impianti fotovoltaici durante i momenti di picco, permettendo uno sfruttamento ottimale dell'energia prodotta e contribuendo a stabilizzare le reti elettriche. Un tetto di un garage ricoperto da pannelli solari permette in un giorno di sole di produrre l'elettricità sufficiente per percorrere 300-400 km!
Questa è la seconda obiezione mossa ai conducenti di veicoli elettrici. Le batteria inquinano sia durante la loro fabbricazione, sia durante lo smaltimento, e portano alla distruzione di ecosistemi e allo sfruttamento dei lavoratori nelle miniere. Purtroppo questo è vero. Come è vero che l'estrazione e il trasporto del petrolio ha conseguenze molto simili sull'ambiente e sulla popolazione. Non che questa sia una giustificazione, beninteso. Ma i fabbricanti di batterie stanno lavorando assiduamente sia per permettere il riutilizzo e il riciclo delle batterie vecchie, nonché la fabbricazione di batterie meno inquinanti. E chiunque acquista un veicolo elettrico finanzia direttamente questa ricerca.
No! Sebbene questi veicoli emettano meno sostanze inquinanti (CO, idrocarburi incombusti, NOx, polveri fini) rispetto ai veicoli più vecchi, le emissioni di gas ad effetto serra (CO2) sono rimaste le stesse, e anzi, con l'avvento dei SUV, sono ancora aumentate, indipendentemente dal catalizzatore, dal filtro antiparticolato, e da tutto quello che le case automobilistiche continuano a sostenere!
Le emissioni di CO2 dipendono unicamente dal consumo: un SUV moderno che consuma 10 l / 100 km in ciclo urbano, emette circa 220 grammi di CO2 ogni chilometro percorso, e cioè circa il 25% in più rispetto ad una utilitaria degli anni '70/'80, che consumava 8 l / 100 km!
Così come il biogas, anche il gas naturale è metano, ma a differenza del biogas viene estratto dal sottosuolo, e quindi non è una risorsa rinnovabile, perché contribuisce all'effetto serra.
Bisogna però notare che le emissioni di CO2 dei veicoli a gas naturale sono del 25% inferiori a quelle dei veicoli a benzina, e inoltre permane anche il vantaggio di ridurre le emissioni di sostanze tossiche.
Infine bisogna sottolineare che attualmente il 10% del contenuto del gas naturale venduto nelle stazioni di rifornimento è composta da biogas, e questa percentule dovrebbe arrivare al 30% nel 2030.
In alcuni concessionari in Ticino sono già state presentate ufficialmente delle automobili a bioetanolo, e sembrava che la costruzione di una stazione di rifornimento fosse già dietro l’angolo. Purtroppo questa ipotesi è sfumata, e al momento la stazione di rifornimento più vicina è a Stans (Canton Nidvaldo).
Come alternativa c’è la possibilità di acquistare un’automobile a gas naturale (metano), che è compatibile con il biogas (vedi risposta precedente). A sud delle Alpi non si trovano attualmente stazioni di biogas, ma ci sono cinque distributori di gas naturale (Bellinzona, Bioggio, Lugano e Mendrisio).
Infine vorremmo sottolineare che non sempre sostituire un’automobile vecchia con una nuova è un’operazione con un bilancio ecologico positivo. Infatti non bisogna dimenticare che la costruzione di una nuova automobile richiede moltissima energia! Soprattutto nel caso che si percorrano pochi chilometri all’anno l’inquinamento risparmiato grazie all’automobile nuova è annullato dall’inquinamento causato dalla sua fabbricazione e dallo smaltimento della vecchia.
L'accusa principale che viene mossa al bioetanolo è quella di rubare superfici coltivabili che altrimenti potrebbero venire destinate all'alimentazione. È chiaro che per ovviare a questa minaccia, la produzione di bioetanolo deve venire pianificata in modo sostenibile: non depredando il terzo mondo dalle sue risorse, ma impiantando qui da noi delle centrali. In questo modo si favorirebbero anche la nostra agricoltura e il nostro settore forestale!
Inoltre, producendo il bioetanolo in loco, non saremmo più dipendenti dai paesi produttori di petrolio, non fomenteremmo più le guerre nel mondo, e non contribuiremmo ai disastri ecologici causati dal naufragio delle superpetroliere!
Esatto, con il bioetanolo attualmente si può sostituire solamente una piccola parte del consumo di petrolio. Per sostituire tutto il petrolio bisognerebbe raddoppiare la superficie coltivata a livello mondiale, passando dall'1% al 2%. Fortunatamente ci sono però anche altre tecnologie: il biogas, l'auto elettrica, forse in futuro l'idrogeno. Insomma, si tratterà di riuscire a gestire tutte queste possibilità offerte dalla tecnologia in modo da non depredare ulteriormente le risorse del nostro povero pianeta.
Un altro punto cardine dello sviluppo futuro sarà anche la diminuzione dei consumi, ma questa sì che sarà una vera missione impossibile, altro che far andare una macchina ad alcool!
Webdesign: Alfio Cerini 2019